Miraggio o realtà? Diradatesi le nebbie della mitologia giornalistica, sull’auto elettrica stanno emergendo autorevoli dubbi e controindicazioni. E nei giorni scorsi, a Stoccolma, Mercedes ha presentato il primo modello della famiglia EQC, in vendita dalla metà del 2019.
di Vincenzo Bajardi (Zero Zero News)
“Con questo primo Suv elettrico accendiamo il cambiamento: nei prossimi anni investiremo 10 miliardi di euro in nuovi prodotti marcati EQ e un miliardo per la produzione delle batterie” – ha spiegato Dieter Zetsche, Ceo di Mercedes Benz Cars.
’auto con la…scossa sembra tuttavia procedere a fatica, come se avesse l’…asma. Per Massimo Ghenzer, ex presidente di Ford Italia ed ora numero uno di Areté Methodos Auto 2.0: “il mondo dell’auto sembra celebrare l’era delle vetture elettriche, anche se poi, si parla di investimenti massicci nell’elettrico a partire del 2020, ma non si condanna il motore termico. Si dichiara che l’infrastruttura per la ricarica delle vetture elettriche ancora non è diffusa e l’evoluzione verso l’elettrico deve essere economicamente sostenibile. Attualmente il territorio europeo è costellato di stazioni di servizio tradizionali. In un prossimo futuro il guidatore di un’auto passerà più tempo a connettersi che a guidare. Già oggi, al di là di progetti a medio e lungo termine rimane il fatto concreto ed immediatamente fruibile, che già oggi le auto tradizionali, benzina e diesel sono più efficienti, sicure e di qualità rispetto a quelle di qualche tempo fa”.
Pier Luigi del Viscovo di Fleet&Mobility ha espresso sulle pagine motori de Il Giornale le sue perplessità sull’auto a batteria: “I prezzi degli elementi essenziali delle batterie stanno già schizzando in alto, in due anni: a più 40% il nichel e tre volte il cobalto e la domanda non ha superato la capacità estrattiva, cosa che è prevista nel prossimo decennio. Gli investimenti pubblici nelle colonnine di ricarica tardano ad arrivare e affidarsi ai privati significa, in un mercato libero dell’energia, pagare un prezzo più alto di quello messo in conto sul momento dell’acquisto. Per tacere della velocità (lentezza delle ricariche). In assenza di elettricità da rinnovabili, anche la dimensione ambientalistica cade, comunque travolta dallo smaltimento delle batterie. Ma allora da dove viene tanta pressione? Dalla Cina che ha pensato bene di elettrificare il suo mercato, dopo essersi accaparrato il monopolio del cobalto, dalla Commissione Europea che ha abbassato talmente i limiti per le emissioni di C02 da rendere impossibile starci dentro con la tecnologia termica. Di fronte a queste due mosse i costruttori hanno scelto di piegarsi, convinti di riuscire a convincere i consumatori mettendo in campo una notevole potenza di fuoco per ottenere qualche punto di quota nei prossimi anni”.
La crescita delle auto elettriche in Italia è irrisoria, rappresenta appena lo 0,1% del parco auto nazionale, che è di 37 milioni di veicoli con un’età media di oltre 10 anni in barba allo studio di Bloomberg New Energy Finance che indica nel 90% il rendimento del propulsore rispetto al 40% di un diesel o di un benzina.
Ad incidere negativamente il prezzo di 9.000 euro delle batterie che impatta per il 30% sul prezzo di listino del veicolo elettrificato. Nel mondo sono oltre 3 milioni le auto elettriche. Nell’ottobre scorso al Motor Show di Tokyo abbiamo ascoltato il parere del Presidente di Lexus e già amministratore delegato della Toyota, Yoshihiro Sawa riguardo all’auto elettrica: “Non è ancora pronta per il mercato di massa”.
Le ibride per Lexus sono un punto di forza, le elettriche, almeno a breve termine, non potranno esserlo. E Sawa lo ha sottolineato anche al Goodwood Festival of Speed, avanzando fra l’altro riserve sull’impatto ambientale di un utilizzo massiccio delle vetture alimentate solo con batterie. Però nel contempo ha ribadito l’impegno del colosso Toyota a tutto campo. Per l’elettrico, anche con la propulsione Fuel Cell. “Le auto elettriche oggi richiedono un lungo tempo di ricarica e grandi batterie che hanno un negativo impatto ambientale in fase di produzione e che si degradano andando avanti negli anni con impatto negativo sull’ecosistema. Nel futuro immediato– ha concluso Sawa– dobbiamo guardare con interesse a benzina, ibrido, ibrido plug-in e a celle a combustibile”.
Va ricordato che a guidare il brand Lexus in Italia è Fabio Capano, manager di indiscutibile professionalità e competenza e che conosce a perfezione il mondo Toyota per il quale ha condotto la Comunicazione a livello europeo (è stato anche Ceo in Ungheria).
Toyota invece ha annunciato investimenti per 13 miliardi di dollari dal 2017 al 2030 per lo sviluppo e l’introduzione sul mercato di una vera e propria gamma di veicoli a batteria (si parla di 10 modelli dal 2020 in poi). Non un orizzonte casuale quello del 2030: entro quella data il colosso giapponese conta di realizzare almeno la metà dei suoi volumi totali di vendita grazie a vetture elettriche o elettrificate. Cioè a batteria pure, ibride (anche plug-in) e fuel cell a idrogeno. Auto da introdurre inizialmente in Cina, poi in Giappone, India, Usa ed Europa. Secondo quanto previsto dall’International Energy Agency entro il 2030 ibride ed elettriche dovrebbero incidere per il 10% sul totale dell’immatricolato nel mondo (4,5 milioni delle prime e un milione delle seconde, vendute ogni anno. Fondamentali saranno gli accumulatori in grado di assicurare un’autonomia maggiore a costi più contenuti. Da segnalare un accordo con Panasonic per lo sviluppo congiunto di batterie ultra prestazionali come ha annunciato Shigeki Terashi, vice presidente di Toyota. Altri accordi sono stati siglati da Toyota con Mazda e Suzuki.
Toyota secondo indiscrezioni sta lavorando su una nuova piattaforma su cui sviluppare un’auto 100% elettrica che sarà alimentata da nuove batterie a stato solido per il 2022. Risale a 20 anni addietro la prima ibrida con il debutto della Prius e in un futuro prossimo la tentazione pioneristica dell’idrogeno portata avanti con la Mirai. Attualmente le auto elettriche più vendute in Italia sono Nissan Leaf, Renault Zoe, Tesla Model S e Model X, Smart ForTwo e Bmw i3.