L’ultimo nato del cantiere calabrese vola a 40 nodi e offre ampi spazi a bordo
di Carlo Zazzera
Il Cayman 35.0 è l’ultimo nato di Ranieri International, l’azienda fondata da Pietro Ranieri che, con il lavoro dei figli Antonio e Salvatore, si sta affermando in modo sempre più deciso sul mercato nazionale e internazionale. Il progetto parte da quello dell’ammiraglia del cantiere calabrese, il 38.0, con l’area di prua ricostruita sullo stesso progetto con i medesimi spazi, ma con 70 cm in meno nella zona poppiera, tra il divano e la cucina. In questo modo è stato possibile alleggerire il carico di circa 400 kg senza sacrificare gli spazi a bordo e regalando un gommone dalle prestazioni ancor più sorprendenti.
Una coperta con ampi spazi
L’area di prua riprende quella del Cayman 38.0 e presenta un enorme prendisole raggiungibile senza difficoltà dai passaggi poppa-prua posti su entrambi i lati. La cuscineria marrone attira un po’ più calore del dovuto ma l’effetto ottico è molto piacevole. Splendida la delfiniera, la postazione di guida è comoda sebbene la strumentazione, fornita da Simrad e di ottimo livello, non è protetta nel modo migliore dal sole e può essere di difficile lettura a seconda delle andature. Al di sotto della seduta di guida è stato ricavato un frigo (opzionale) e, alle spalle, la cucina con lavello. Sotto la cucina, a poppa, si trova una seduta richiudibile che aggiunge altri due posti a quelli già presenti nel divanetto a U. Questo può diventare agevolmente un prendisole, grazie al tavolo a scomparsa che, dalla coperta, può salire elettricamente andando ad ampliare l’area prendisole o, proseguendo la corsa, diventando un tavolo comodo per almeno otto persone. A poppa è stata ridotta la seconda pedana ma gli spazi restano molto comodi. La cabina interna, dotata di frigo di serie e comodo bagno, offre la possibilità di avere quattro posti letto, soluzione unica su scafi di questo tipo.
La prova in mare
Abbiamo provato il Cayman 35.0, nell’allestimento Super Sport Executive, in una giornata ventosa nel mare di Soverato, con poca onda. Il gommone, equipaggiato con due motori Suzuki da 300cv, ha lasciato ottime sensazioni alla guida, con una scorrevolezza sulle onde e in virata che ne confermano la bontà del progetto già apprezzata con il suo predecessore. Le prestazioni sono state esaltate dalla motorizzazione, con consumi contenuti e, soprattutto, una bassissima rumorosità anche ai regimi più alti. A velocità di crociera, intorno ai 4000 giri, lo scafo ha sfiorato i 18 nodi di velocità, con consumi di poco superiori ai 30 litri\ora per singolo motore. La velocità di punta è stata di 39,9 nodi, con l’ausilio del trim, a 6000 giri, rimasta invariata anche salendo al regime massimo dei 6200 giri. La planata, però, la si raggiunge ad appena 2800 giri a una velocità di 11,5 nodi e permette, quindi, di navigare anche a velocità più basse contenendo i consumi.