Un periodo prolungato di fermo veicolo, come quello che si sta verificando in queste settimane causa lockdown per Covid-19, può rappresentare un problema per le batterie delle nostre auto. Ecco qualche utile consiglio da parte degli esperti Exide Technologies (www.exide.com).
Innanzitutto, occorre sapere che, in una condizione di clima mite quale quello di queste settimane – quindi caratterizzato dall’assenza di temperature estreme – le batterie “soffrono” poco se non sono particolarmente datate (quindi hanno meno di 3 o 4 anni) o se sono installate su veicoli senza dispersioni rilevanti. In questi casi, con un tempo di fermo del veicolo inferiore alle 4 settimane, non è necessario alcun intervento.
Invece, batterie di più di 4 anni, oppure installate su veicoli datati che hanno dispersioni importanti nell’impianto elettrico, o dotati di accessori che consumano energia anche quando il veicolo è spento, soffrono parecchio. In questi casi, occorre prendere delle precauzioni per prolungarne la vita e per essere sicuri di ripartire quando sarà possibile farlo.
Un’altra cosa da sapere è che le batterie con tecnologia AGM ed EFB – quelle installate su veicoli dotati di Start & Stop – sopportano scariche più profonde rispetto alle batterie convenzionali ad acido libero e si usurano meno in condizioni analoghe a quelle che stiamo vivendo.
Premesso questo, cosa bisogna fare per evitare che la batteria si scarichi completamente e non ci permetta di riavviare l’auto?
Per prima cosa, bisogna assicurarsi di aver spento eventuali sistemi che possono assorbire energia, come le luci, per esempio.
Poi bisogna controllare le caratteristiche della nostra auto:
– Se abbiamo un veicolo datato, senza sistema Start & Stop e una batteria tradizionale ad acido libero, possiamo staccare il polo negativo. Quando lo ricollegheremo, probabilmente dovremo resettare alcune impostazioni semplici come l’orologio, la radio, rimpostare la fine corsa dei finestrini e le preferenze come il profilo di guida, ecc.
– Se abbiamo un veicolo con sistema Start & Stop con batteria AGM o EFB che non richiede la registrazione della batteria nel BMS (Battery Management System) – informazione che può essere verificata rivolgendosi alla propria officina di fiducia – possiamo anche in questo caso scollegare il polo negativo.
– Se invece il veicolo ha il sistema Start & Stop con batteria AGM o EFB ma richiede la registrazione nel BMS – informazione che può essere verificata rivolgendosi alla propria officina di fiducia – non bisogna assolutamente scollegare il polo negativo: in questo caso, infatti, se la batteria non viene poi correttamente registrata, il BMS non darà l’ok all’avviamento e si dovrà chiamare l’assistenza/carroattrezzi. Quindi, per evitare questo problema, qui la soluzione è di collegare un mantenitore di carica (per esempio Exide 12/7 o 12/15), seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore dello strumento. Se lo strumento non è disponibile, o se l’auto è parcheggiata in strada e quindi non c’è una presa di corrente nelle vicinanze, occorre effettuare almeno una ricarica con un caricabatteria ogni 4-6 settimane, per un tempo massimo di 24 ore. È importante verificare sempre sul manuale d’uso dell’auto come collegare il caricabatteria e sul manuale del caricabatteria come impostarlo. ?In questo periodo di chiusure e riduzioni dei servizi, però, ricordiamoci che le officine continuano a lavorare, anche se parzialmente. Pertanto, in caso di dubbi, ci si può rivolgere al proprio meccanico o elettrauto di fiducia per chiedergli se l’auto necessiti o meno di registrazione della batteria dopo la sostituzione. Lo si può contattare anche se non si hanno a disposizione gli strumenti idonei, quali per esempio un carica-batterie o un mantenitore di carica. Il meccanico potrà effettuare un test sullo stato di salute e di carica della vostra batteria e procedere eventualmente a ricaricarla. In particolare, se la tensione risulta inferiore a 12,5V, è raccomandabile ricaricare la batteria o collegare un mantenitore (che farà prima la ricarica e poi il mantenimento).
Qualcuno potrà pensare che utilizzare l’auto per gli usi consentiti dalle normative – quindi per esempio per andare a fare la spesa al supermercato una volta a settimana – possa essere sufficiente: in realtà, è meglio non percorrere brevi distanze ma fare almeno 15-20 km, meglio se con un tratto di autostrada/superstrada, per dare modo all’alternatore di ricaricare la batteria. Un percorso breve, infatti, potrebbe non esser sufficiente affinché l’alternatore sia in grado di ricaricare la batteria compensando l’energia che questa ha dovuto fornire per l’avviamento del motore. In ogni caso, è bene limitare l’uso di dispositivi che assorbono energia, quali il climatizzatore o l’autoradio.