Un’altra gara perfetta per Morbidelli che si aggiudica la sua terza vittoria in questo campionato dopo un duello con Miller raggiungendo il secondo posto in classifica generale alle spalle di Joan Mir (testi di Camilla Moncada)
Una situazione che lascia spazio ad interrogativi e rammarico per le occasioni perse dall’italo-brasiliano in questa stagione, vittima di una rottura al motore e di una serie di incidenti che hanno compromesso ben più di una gara.
Le luci della ribalta oggi sono tutte puntate sul giovane Mir, maiorchino acqua e sapone che, dopo la caduta di Quartararo, ha amministrato chiudendo al settimo posto e aggiudicandosi il campionato del mondo: titolo, ampiamente, meritato. Mir, quest’anno, ha vinto una sola gara, ma in una stagione così particolare, ha dimostrato di essere il più forte, sicuramente il più costante, indubbiamente molto, molto pragmatico.
Il piazzamento gli ha dato i punti necessari a tenere a 29 punti di distanza il primo inseguitore, Franco Morbidelli, un gap ormai incolmabile. Il pilota italiano sarà ora rivale dell’altro pilota Suzuki, Alex Rins, nella volata per il titolo di Vicecampione del Mondo nell’ultima gara della stagione, il Gran Premio del Portogallo, in programma domenica prossima 22 novembre sul circuito di Portimao. Suzuki si giocherà in terra lusitana anche il Campionato del Mondo Costruttori, la cui classifica la vede prima a pari punti con Ducati.
Grande merito della vittoria di Mir va sicuramente al Team ECSTAR, capitanato da Davide Brivio. La squadra, che ha trionfato a sua volta nella speciale graduatoria riservata ai Team, ha creato, infatti, l’ambiente ideale nel box. Il clima disteso ha contribuito a togliere pressione a Mir e a Rins e li ha aiutati a esprimere tutto il loro talento, con una sana rivalità e con tutto il rispetto necessario tra compagni di marca.
I tecnici Suzuki, dal canto loro, hanno saputo sviluppare la GSX-RR gara dopo gara e migliorare le sue prestazioni, seguendo anche le preziose indicazioni del Test Team e del collaudatore Sylvain Guintoli. Lungo tutto l’arco della stagione la moto si è dimostrata competitiva su ogni circuito in virtù di un bilanciamento perfetto, lo stesso che la Casa giapponese offre in ogni suo modello, non solo in quelli più competitivi e sportivi.
Tornando al mondiale 2020, ricordiamo che il tutto è iniziato con l’infortunio di Re Marc e terminato con un nuovo principe della classe regina che appena sceso dalla moto si è premurato di contattare la fidanzata per dirle :”Biscottino, ho vinto il mondiale!”
Grande prova di costanza e di intelligenza per un ragazzo che è solo alla sua seconda stagione in MotoGP e che porta avanti il monopolio spagnolo di campioni del mondo (l’ultimo non iberico ad aggiudicarsi l’iride fu Casey Stoner con la Honda nel 2011).
La casa di Hamamatsu ha partorito una moto pressoché perfetta, capace di adattarsi ad ogni circuito, gentile con i pneumatici e con un motore che, seppur di “vecchia concezione” ( Suzuki monta un quattro cilindri in linea a differenza del resto dei team), non ha nulla da invidiare alle case più vincenti degli ultimi anni. Insomma, un vero e proprio “violino” che suonato dalle abili mani di Mir e Rins ha riportato la Suzuki sul tetto del mondo dopo 20 anni. L’ultimo mondiale della casa risale, infatti, all’anno 2000, quando Kenny Roberts Jr vinse seguito da Valentino Rossi, al suo primo anno in classe regina.
Grande soddisfazione anche da parte di Toshihiro Suzuki, Presidente di Suzuki Motor Corporation: “Vorrei congratularmi ed esprimere la mia riconoscenza al Team Suzuki Ecstar e Joan Mir per aver vinto il Campionato del Mondo MotoGP in una stagione così difficile e senza precedenti a causa della situazione della COVID-19 in questo 2020. Vorrei ringraziare anche Alex Rins, che ha portato avanti un campionato straordinario, ancora in lotta per il secondo posto. Proprio nell’anno in cui Suzuki festeggia il centesimo anniversario, abbiamo vinto il campionato più importante: il mondiale MotoGP. Per noi il business motociclistico è da sempre uno dei settori chiave con il quale i nostri predecessori hanno iniziato e che hanno portato avanti per molti anni con passione. Vorrei ringraziare tutti i clienti, i fan e i concessionari che hanno sempre incoraggiato Suzuki, e tutti i fornitori e gli sponsor che ci hanno sostenuto. I membri del nostro Team, i piloti, e tutto lo staff che ha sostenuto questa attività dalla nostra sede in Giappone. Sin dalla prima gara in cui siamo tornati in MotoGP, sono stato sempre molto orgoglioso del lavoro svolto dal Team che ha superato le difficoltà facendo progressi costanti e lavorando sodo anno dopo anno, fino a laurearci campioni del mondo”.
Mercato piloti e scenari per il 2021
Nonostante ci sia ancora una gara valida per aggiudicarsi il secondo posto in classifica, le squadre sono già orientate per la stagione 2021. Il mercato piloti ha letteralmente rivoluzionato quasi tutti i team promettendo un mondiale ricco di sorprese e tutto da vedere.
Analizziamo le squadre 2021
Team Honda HRC
Il team ufficiale Honda si affida ancora una volta al re Marc Marquez, allungandogli il contratto per altri 5 anni. Al suo fianco ci sarà Pol Espargaro, protagonista di un’ottima stagione con KTM. Una decisione, forse, avventata visti gli ultimi risultati di Alex Marquez.
Ducati team MotoGP
Per la stagione 2021 il team ufficiale di Borgo Panigale cambia totalmente schieramento promuovendo entrambi i giovani del team satellite Pramac. A tenere alti i colori della squadra italiana saranno: Jack Miller e Pecco Bagnaia. Per evitare altri attriti che non contribuiscono, di certo, al raggiungimento degli obiettivi (testimone è la vicenda Dovizioso, che divorzia malamente dopo una stagione davvero tesa). Ci auguriamo che Ducati prenda decisioni più sagge nella gestione dei suoi nuovi piloti.
Team Yamaha Monster Energy
Per cercare di tornare in alto e puntare alla vittoria del titolo piloti, Yamaha conferma Maverick Vinales. Lo spagnolo verrà affiancato dal giovane promettente Fabio Quartararo. Il francese ha iniziato la stagione con 2 vittorie consecutive, ma si è perso durante la seconda parte del campionato di pari passo con le brutte prestazioni della moto. El diablo è, comunque, un ottimo investimento e, vista la giovane età, ha sicuramente margini di miglioramento per quanto riguarda la costanza.
Team Yamaha SRT Petronas
La squadra satellite conferma il posto a Franco Morbidelli, vera sorpresa dell’ultima parte di stagione. L’italo-brasiliano sarà affiancato da Valentino Rossi che prenderà il posto di Quartararo all’interno del team. L’esperienza ventennale del dottore potrà contribuire a far crescere ancora il talento del suo allievo Morbidelli. Vista la promessa della casa di Iwata di fornire ad entrambi moto pressoché identiche a quelle del suo team principale, ci saranno tutti i presupposti per un’ottima stagione.
Suzuki Ecstar
Come dice un vecchio detto: ” Squadra che vince non si cambia”. Suzuki conferma entrambi i suoi piloti: Alex Rins e Joan Mir, prolungando, così, il loro contratto fino al 2022. La squadra ha tanta voglia di ripetere la stagione eccezionale appena conclusasi e sarà il riferimento per tutti gli altri team. È sicuramente un piacere vedere un team manager italiano che riporta in alto un marchio storico dopo tanti anni.
Team Honda LCR
Il team guidato da Lucio Cecchinello conferma Nakagami per la stagione 2021. Il giovane giapponese è stato il pilota di punta Honda nella prima parte di campionato fino all’esplosione in termini di risultati di Alex Marquez. Lo spagnolo, fratello d’arte, completerà il team satellite Honda. Con la conferma della doppia moto e di due talenti così giovani siamo sicuri che la squadra potrà dire la sua anche nella stagione ventura.
Team Red bull KTM factory
Con la partenza di Pol Espargaro verso il team ufficiale Honda, KTM conferma Brad Binder per la stagione 2021. Il giovane sudafricano, autore di una splendida vittoria proprio nel GP austriaco, sarà affiancato da Miguel Oliveira, anch’esso vittorioso quest’anno e promosso dal team satellite tech 3. KTM è stata la grande sorpresa dell’avvio di questa stagione e ha dimostrato di investire sia nei giovani che nell’esperienza; infatti, oltre alle ottime prestazioni dei suoi piloti, va ricordato il grande lavoro di sviluppo da parte di Dani Pedrosa.
Aprilia Racing team Gresini
La casa di Noale è cresciuta molto in questa stagione e conferma il suo pilota Aleix Espargarò anche per il 2021. Spiacevole l’epilogo della vicenda Iannone, condannato alla squalifica per doping. Un vero peccato vedere la flotta italiana privata di un pilota dalle grandi potenzialità come Andrea.
Red Bull KTM tech 3
La squadra satellite del team austriaco conferma Iker Lecuona come prima guida per la prossima stagione. Il vero valore aggiunto per il 2021 sarà il talento e l’esperienza di Danilo Petrucci, scaricato dal team ufficiale Ducati. Una grande occasione per Danilo che avrà sicuramente più libertà di espressione e meno pressioni.
Team Ducati Pramac
Il secondo team di Borgo Panigale punta sul giovane Jorge Martin, neo promosso dalla Moto2. La seconda moto viene affidata all’esperienza di Johann Zarco. Il francese si è distinto in questa stagione con ottime prestazioni nel team Ducati Avintia.
Team Ducati Avintia
Il terzo team Ducati raddoppia l’impegno aggiungendo una moto all’interno del suo box per la prossima stagione. La squadra di Ruben Xaus investe su due giovani neo promossi dalla moto 2: Enea Bastianini e Luca Marini. Entrambi sono in lotta per il mondiale cadetto che si deciderà all’ultima gara in Portogallo.