NUOVA ETICHETTATURA PER I PNEUMATICI

ORA OBBLIGATORIA ANCHE PER AUTOBUS E MEZZI PESANTI

Dal 1° maggio, cambia il sistema di etichettatura dei pneumatici. Sono passati 10 anni, dalla prima, seria etichettatura europea, per i pneumatici ed ora cambia tutto, o quasi. Chiariamo subito: per tutti i pneumatici prodotti entro il 1° maggio, resterà il vecchio schema (anche se entro novembre bisognerà aggiornare la scheda prodotto), per gli altri (ora anche per mezzi pesanti ed autobus), ci sarà il nuovo, a norma del Regolamento EU 2020/74. Vediamo cosa cambia. Tutti i pneumatici, sia per autoveicoli, che per trasporto leggero e pesante, devono avere un’etichetta adesiva, applicata sul battistrada, o una copia nelle loro immediate vicinanze, oltre ad una scheda informativa, in forma cartacea, con le informazioni, disponibile a richiesta. Tutto ciò, per i prodotti “Visibili” all’utenza, se i prodotti non risultano visibili prima della vendita, deve essere comunque disponibile una copia dell’etichetta, con tutti i valori di classificazione. Nel caso di pneumatici venduti su Internet, l’etichetta deve essere comunque ben visibile (come sulle pubblicità), posizionata vicino all’indicazione del prezzo. Arrivando al dunque, vediamo in concreto cosa troviamo sulle nuove etichette: deve essere riportato un QR code, che consenta l’accesso al database europeo “European Product Registry for Energy Labelling” in acronimo EPREL, che riporta tutte le possibili informazioni; il pittogramma dei pneumatici, che hanno superato il test di aderenza sulla neve, stampato sul fianco, deve essere riportato anche in etichetta; arriva una nuova marcatura, un pittogramma che attesta la conformità per climi particolarmente rigidi e, soprattutto, per il ghiaccio; le classi, per l’efficienza energetica e per l’aderenza su bagnato, diventano 5: dalla A alla E. “L’impiego di pneumatici di classi più elevate (A o B), consente significativi risparmi di carburante, riduzioni di emissioni dannose e migliora la sicurezza stradale”, ha detto Fabio Bertolotti, direttore Assogomma, “e ci auguriamo che anche l’Italia, colga l’invito europeo, a mettere in atto forme d’incentivazione, tra i nuovi provvedimenti che daranno attuazione al Green New Deal e al Recovery Fund.”

Related posts

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.