213 CV CON CAMBIO AUTOMATICO A 10 RAPPORTI, PIU’ RIDOTTE
Il primo Ford Raptor, nato su base F 150, ha visto la luce nel 2007 ed è arrivato in Europa, in una versione dedicata, che adotta la base del Ranger: 5.374 mm di lunghezza e l’altezza da terra arriva quasi a 29 cm. Questo cattivissimo pick-up, nato per correre, visto che viene utilizzato per la più massacrante gara di velocità, quella che si tiene nella Bassa California, la Baja, ora è disponibile in una versione ancora più personalizzata, la “Special Edition”. La Ford, per lanciare questo intrigante fuoristrada, ha prodotto un vero “Corto” stile spaghetti western, ambientato in un polveroso villaggio di frontiera, tipo “Per un pugno di dollari” e gli ha dato anche un titolo: “The Good, The Bad and the Bad-RSE”. Il Raptor, già di suo, è tanto cattivo e, di serie, monta un turbodiesel 2.0 cmc EcoBlue biturbo (a basso regime i due turbo funzionano insieme, poi ad alti regimi resta attivo solo quello più grosso a geometria variabile), per 213 Cv e 500 Nm di coppia massima, accoppiato ad un automatico a 10 rapporti (lo stesso della Mustang), più ridotte. Il telaio è stato rinforzato e l’escursione delle sospensioni è cresciuta del 32% sull’avantreno, dove troviamo, di serie, degli ammortizzatori Fox con stelo in Ergal e del 18% sul retrotreno, su uno schema Multilink. La trazione è regolabile su 3 posizioni: posteriore, integrale con marce lunghe e 4×4 con ridotte, poi c’è il differenziale autobloccante posteriore (di tipo meccanico) ed il sistema di controllo della velocità in discesa. Svariate le modalità di guida: normal e sport per l’asfalto; erba/neve, fango/sabbia e roccia, per il fuoristrada; poi c’è il “Baja”, lo attivi e vai a tavoletta dappertutto. Gli pneumatici sono All-terrain General Grabber AT3. La Special edition, che verrà tirata in un numero limitato di esemplari, presenta finiture particolari estripes nere opache, bordate con linee rosse a contrasto, su: cofano, tetto e lati inferiori della carrozzeria. Molto più accessoriati e curati, anche gli interni.