MOTORI TERMICI ED IBRIDI FINO A 225 CV, L’ELETTRICA ENTRO IL 2023
Premiere mondiale per la nuova Astra, che porta con se anche l’altisonante dichiarazione di Uwe Hochgeschurtz, Ceo di Opel Automobile: “Entro il 2028, per l’Europa, produrremo solo auto elettriche”. Un’anticipazione difficile da digerire, visto che in gamma, ci sono ancora motori “termici”, oltre che ibridi. Una constatazione, che non riguarda solo il marchio del fulmine, o i brand imparentati di Stellantis, ma praticamente l’intero universo automotive. Ribadiamo: come si fa ad azzerare più di un secolo di motori endotermici, in un batter di ciglia, con il terziario e tutti gli annessi e connessi. Un’auto, sul mercato, ci resta almeno una quindicina d’anni, forse anche venti ma, sicuramente, dopo un decennio, ha e deve avere, ancora un valore, altrimenti s’inceppa il meccanismo dell’usato, che è parte fondamentale del ricambio e dello svecchiamento del parco. Comunque, arriviamo al sodo e parliamo di questa nuova Astra che, a vederla in video, sembra davvero niente male, sia per look, che per interni. Aspettiamo di trovarcela davanti, per poterla guidare e toccare, ma, già dal primo impatto, l’auto sembra aver fatto un bel salto verso la categoria premium, andando a sgomitare con concorrenti, almeno per tradizione, ben più blasonate. Visto che siamo ancora della vecchia guardia, iniziamo subito con la gamma motorizzazioni e partiamo con i top, gli ibridi, 2 per la precisione, entrambi abbinati ad un selettore automatico ad 8 rapporti: un plug-in da 225 Cv totali, 180 del termico benzina di 1.6 litri, più 110 dell’elettrico (il totale non è mai la sommatoria dei due) e 360 Nm di coppia massima, con autonomia in solo elettrico di circa 60 km ed un altro meno potente, da 180 Cv totali. Per quanto riguarda i motori tradizionali, troviamo: il 1.2 cmc benzina, 3 cilindri, ad iniezione diretta, declinato in due livelli di potenza, 110 e 130 Cv, abbinato ad un cambio manuale a 6 rapporti; il diesel è affidato ad un 4 cilindri di 1.5 litri da 130 Cv, disponibile sia con cambio manuale a 6 rapporti, che on l’automatico ad 8 rapporti. Per quanto riguarda l’elettrica, che arriverà entro il 2023, presumiamo erediti il classico 136 Cv del gruppo Psa, ma non si può mai dire. Le dimensioni restano più o meno le stesse, cresce in lunghezza di soli 4 mm, per un totale di 4.374 mm, la larghezza è di 1.860 mm ed il bagagliaio, a sedili posteriori abbattuti, arriva a caricare fino a 1.250 litri di volume. Il look è muscoloso, con un frontale caratterizzato dal design “Opel Vizor”, anticipato dalla Mokka. Internamente, l’auto si proietta nell’era digitale, con un “Pure Panel” che abbina due display da 10 pollici integrati (in alcuni allestimenti completamente vetrati) e comandi fisici e pulsanti ridotti all’osso. I sedili, soprattutto gli anteriori, da sempre fiore all’occhiello Opel, sono “Campaign for Healthy Backs”. Manco a dirlo, la tecnologia applicata è da prima della classe: Intelli-Lux LED® Pixel Light adattivo, con 168 elementi LED (84 per proiettore); telecamera multifunzione sul parabrezza e quattro telecamere sul corpo (una anteriore, una posteriore e una su ciascun lato); cinque sensori radar (uno anteriore e uno ad ogni angolo); sensori a ultrasuoni anteriori e posteriori; sistemi di assistenza in grado di eseguire cambi di corsia in semiautomatico e di dare informazioni sull’angolo cieco e tanto altro. Per l’infotainment: enorme disponibilità per servizi connessi, operatività tramite comandi vocali e touch; connessione wireless Apple CarPlay e Android Auto; ricarica wireless per smartphone compatibili. Non si hanno ancora notizie sulla gamma nostrana. Di certo, si sa che la nuova Astra, in Germania, sarà ordinabile da ottobre, al prezzo di partenza di € 22.465 e che, qui da noi, dovrebbe essere di 24.500 euro.