Anche nel mese di ottobre continua inesorabilmente il trend negativo: -35,7%. Gli italiani sembrano esitare mentre – e qui il grande paradosso – ci sono più clienti che auto.
A incidere sui dati negativi del mese di ottobre, sicuramente la carenza di vetture prodotte a causa della cronica crisi dei microchip, che allunga i tempi di consegna e rallenta le vendite.
Il mercato automotive è in caduta libera, condizionato negativamente non solo dalla crisi dei componenti elettronici e dalla concessione “a singhiozzo” degli incentivi, ma anche dalla mancanza di offerta pur in un momento di domanda piuttosto sostenuta. Dopo il -32,7% di settembre, nel mese di ottobre le nuove immatricolazioni sono state 101.015, con un calo del 35,74% rispetto a ottobre 2020. Il dato complessivo dei primi dieci mesi dell’anno indica ancora un certo vantaggio (+12,7%) rispetto allo stesso periodo del 2020, che fu caratterizzato però dagli effetti della pandemia. Il riferimento con il 2020, quindi, è un’illusione perché, semmai, andrebbe fatto con il 2019.
Il calo di ottobre è determinato dal sovrapporsi di due pesanti crisi: da un lato la prosecuzione della carenza delle forniture legate alla cronica crisi dei microchip, che allunga i tempi di consegna di moltissimi veicoli e rallenta le vendite in tutti segmenti; dall’altro il ritardo della ripresa della campagna di incentivazione che ha interessato lo scorso mese solo per gli ultimi tre giorni. In particolare però oggi risulta determinante la mancanza di vetture sul mercato, che disorienta chi si sente proporre da otto mesi a un anno di attesa prima di ritirare la vettura da acquistare.
In tutta questa situazione, c’è qualcosa di positivo? Forse sì. L’unico effetto positivo di questa situazione paradossale è che i concessionari in questi ultimi mesi hanno svuotato i parcheggi dove “riposavano” migliaia di vetture invendute che pesavano sui loro bilanci. Molto più gravi le conseguenze negative, a partire dal mercato dell’usato, che in termini di volumi in Italia nel 2020 ha interessato 2,6 milioni di vetture di seconda mano acquistate a fronte dei 1,4 milioni di auto nuove. Per l’ovvia legge della domanda e dell’offerta, i prezzi delle vetture d’occasione sono già segnalati in crescita, per alcuni modelli anche del 20%.
Per concludere, qualche cifra del mese di ottobre: in controtendenza la solita Tesla (+39% a ottobre e +90% da gennaio a oggi), male Alfa Romeo (rispettivamente -52% e -31%), Skoda (-68%, ma con un +8% nei dieci mesi), Opel (-59,3% e +5,55), Ford (-56,3% – 2,7%) e Seat (-58,4% e +5,3%).
Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, prosegue il declino delle autovetture diesel e benzina, la cui fetta di mercato si riduce progressivamente a favore delle ibride ed elettriche. A ottobre, la quota delle auto ibride non ricaricabili supera, per il quarto mese consecutivo, quella delle autovetture a benzina, ed è la più alta del mercato.
Le autovetture diesel, in calo a ottobre del 63,5%, rappresentano il 17,3% del mercato del mese e il 22,7% del mercato nei primi dieci mesi del 2021 (era il 34,1% nello stesso periodo del 2020). Da inizio anno, le vetture diesel sono quelle che hanno visto ridursi maggiormente il proprio mercato: -25%. In flessione anche il mercato delle autovetture a benzina, -47% e 26,1% di quota ad ottobre e -12,3% nei primi dieci mesi, con il 30,4% di quota (9 punti percentuali in meno di gennaio-ottobre 2020).
Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa, di contro, rappresentano il 56,6% del mercato di ottobre 2021 e il 46,9% nei primi dieci mesi, in flessione del 3,9% nel mese ed in aumento del 97,1% da inizio anno. Le autovetture elettrificate rappresentano il 47,4% del mercato di ottobre ed il 37,6% nei primi dieci mesi. Tra queste, le ibride non ricaricabili si riducono dell’8,2% ad ottobre e raggiungono il 35,3% di quota, mentre crescono del 122% nel cumulato, con una quota del 28,7%. Le ricaricabili, in crescita dell’85,7% nel decimo mese dell’anno, raggiungono il 12% di quota ad ottobre e l’8,9% nei primi dieci mesi (le ibride plug-in il 5% nel mese e il 4,6% nel cumulato, e le elettriche il 7% nel mese e il 4,3% nel cumulato). Infine, le autovetture a gas rappresentano il 9,2% del mercato del decimo mese del 2021 e il 9,3% del mercato dei primi dieci mesi e, tra queste, le vetture GPL hanno una quota di mercato del 7,8% nel mese e del 7,1% nel cumulato e quelle a metano dell’1,4%, nel mese e del 2,2% nei primi dieci mesi. Le vendite di vetture GPL calano nel mese (-31,4%) e crescono da inizio anno (+19,5%), mentre quelle a metano si riducono del 44,3% ad ottobre e aumentano dell’8% nel cumulato.
Continuano le ottime prestazioni di Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500 ibride, che occupano, rispettivamente, primo, secondo e terzo posto nel segmento mild/full hybrid nel mese e da inizio 2021. Tra le PHEV, Jeep Compass è il modello più venduto, sia a ottobre che nei primi dieci mesi, mentre Fiat 500 è di gran lunga il modello più venduto tra quelli elettrici da inizio 2021.
I SUV hanno una quota di mercato pari al 44,8% nel mese di ottobre, in calo del 32,2%, e rappresentano il 46,1% del mercato nel cumulato, in crescita del 17,2%.
I monovolumi rappresentano l’1,4% del mercato di ottobre e l’1,7% nei primi dieci mesi e risultano in calo sia nel mese (-48,1%), che nel cumulato (-19,6%).
Secondo le stime preliminari ISTAT, a ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,6% su base mensile e del 2,9% su base annua (da +2,5% del mese precedente). L’ulteriore accelerazione dell’inflazione è in larga parte dovuta ai prezzi dei Beni energetici (da +20,2% di settembre a +22,9%), sia a quelli della componente regolamentata (da +34,3% a +37%), sia ai prezzi di quella non regolamentata (da +13,3% a +15%).
In quest’ultimo comparto, guardando all’andamento dei prezzi dei carburanti, accelerano i prezzi del Gasolio (da +17,9% a +23,5%; +3,6% il congiunturale), quelli della Benzina (da +18,4% a +22,1%; +2,9% rispetto al mese precedente), e i prezzi degli Altri carburanti (da +17% a +33%; +13,6% rispetto a settembre).