Secondo Andreas Knie, esperto tedesco sul tema dei trasporti, la mancanza di spazio è il problema principale delle realtà urbane e verrà risolto con i veicoli a guida autonoma, che diventeranno i mezzi pubblici per eccellenza. Scopriamo insieme il suo pensiero…
Chi è il Professor Andreas Knie?
Il Professor Andreas Knie è un esperto di trasporti di fama internazionale. Professore di Sociologia all’Università Tecnica di Berlino, è stato Direttore del Centro di Innovazione per la mobilità e il cambiamento sociale e lavora al Centro di Ricerca per le Scienze Sociali di Berlino (WZB) dal 1988, dove ha fondato il gruppo di progetto Mobilità. Attualmente è uno dei leader del gruppo di ricerca sulla Mobilità digitale e il cambiamento sociale. Nella sua visione della mobilità del futuro, le auto parcheggiate rappresentano un grande spreco di spazio, che verrà eliminato.
Recuperare lo spazio grazie alla guida autonoma
Secondo Knie, il problema della mancanza di spazio diventerà sempre più sentito, perché le città si dovranno adeguare alle conseguenze del cambiamento climatico. “La mobilità del futuro sarà molto diversa: la guida autonoma farà sparire le auto parcheggiate. I veicoli si fermeranno solo per far salire o scendere i passeggeri, che li avranno chiamati con i propri smartphone prima di uscire di casa. Questi shuttle robotici ci porteranno ovunque vogliamo andare, da soli o insieme ad altre persone, 24 ore su 24. Per questo non ci sarà bisogno di lasciare le auto parcheggiate, liberando spazio prezioso anche per altri sistemi di trasporto”.
Possesso e utilizzo delle auto
Secondo Knie, possedere un’auto nelle aree urbane potrebbe diventare un concetto superato: “Dobbiamo renderci conto che stiamo uscendo da un’era in cui le auto sono state il mezzo di trasporto dominante; se consideriamo una città come Berlino, attualmente le automobili sono responsabili di più del 40% del traffico e occupano l’80% dello spazio; il resto è diviso tra autobus, treni, biciclette e pedoni. Per questo abbiamo bisogno di una distribuzione più equilibrata tra i diversi mezzi di trasporto e dobbiamo smettere di costruire così tanto”. Quando ha bisogno di un’auto, il sociologo utilizza il car sharing.
Sharing economy
E proprio il fatto che il Gruppo Volkswagen offra servizi di car sharing come WeShare o di ride pooling come MOIA è segno di grande lungimiranza, secondo l’esperto: “Evidentemente si è compreso che i 48 milioni di auto circolanti in Germania sono troppi; dopodiché, pensando fuori dagli schemi, ci si è domandati quali fossero le esigenze reali delle persone. Tuttavia non credo che i servizi di mobilità diventeranno il core business delle Case automobilistiche, che continueranno a concentrarsi sulla produzione di veicoli” afferma Knie.
Nella sua visione, nelle città le auto a guida autonoma diventeranno un mezzodi trasporto pubblico, e i clienti principali saranno le stesse municipalità e le aziende di trasporti locali, che acquisteranno i mezzi per le loro attività. E le Case auto dovrebbero unire le forze con questi partner, così che gli shuttle autonomi possano andare a integrarsi con autobus e treni.
Un’unica app
Un altro trend da considerare è quello della digitalizzazione, che avrà un ruolo sempre più determinante. Idealmente, tutti i mezzi di trasporto dovrebbero essere riuniti in un’unica app, per poter scegliere il fornitore preferito attraverso cui prenotare tutto, dall’autobus, alla bici, all’auto.
“Le aziende di trasporto pubblico dovranno essere più flessibili. Ognuno di noi ha adattato il proprio stile di vita durante la pandemia e ora molte persone vanno in ufficio solo due o tre volte alla settimana. Il tempo e lo spazio del lavoro sono cambiati ma, per esempio, i prezzi delle linee ferroviarie sono rigidi esattamente come prima del Coronavirus. Questo deve cambiare” riprende Knie, che poi illustra l’utilità dei modelli digitali a consumo che permettono di non acquistare abbonamenti in anticipo, come accade proprio con WeShare che addebita esclusivamente l’effettivo utilizzo, garantendo sempre il miglior prezzo.