TRAZIONE INTEGRALE E POTENZE DA 265 A 440 CV
Niente diesel, niente ibridi e niente elettriche, almeno per il momento. Finalmente un’auto che “Coglie l’attimo”, rispettosa dell’ambiente, perché tutte le motorizzazioni sono in linea con i più severi parametri Euro, ma concreta. Parliamo ella Porsche Macan, che si rinnova, con qualche lieve ritocco estetico ed un reale affinamento tecnologico, che la avvicina tantissimo, soprattutto per assetto e guidabilità, alla progenitrice più nota di sempre, la mitica 911. Il look è stato aggiornato con un frontale rivisto, delle barre laterali di protezione, che riportano una sorta di disegno in 3D e fari, anteriori e posteriori, a Led oscurati. Gli interni guadagnano sedili molto più contenitivi ed un tunnel centrale stile Panamera, con comandi touch. Tutto, o quasi, è comunque controllabile tramite il display da 10,9” o anche tramite i comandi vocali. La strumentazione resta fedele allo stile Porsche: 3 elementi, con il frontale in rilievo, una splendida grafica analogica e la lancetta che vola sul regime di giri, il conta chilometri, anche questo analogico, sulla sinistra e l’altro, che ospita, a piacimento, informazioni varie o dati sulla navigazione. Assolutamente da non perdere, il pacchetto “Sport Chrono” (costa poco più di 1.000 euro) e mette a disposizione un manetino, sul volante, tramite il quale si ha un facile accesso alle varie modalità di guida (normale, sport, sport plus o individual) e, in più, al centro, ha un pulsantino magico: basta schiacciarlo e l’auto si setta subito al massimo delle sue potenzialità (utilissimo nei sorpassi), per poi riallinearsi alla modalità impostata. L’abbiamo provata, in autostrada e su misto: promossa a pieni voti, ma prima di parlare di sensazioni di guida, meglio fare il punto sugli upgrade tecnici. Iniziamo dai motori, 3 benzina, con l’ingresso affidato ad un 4 cilindri turbo, di 2.0 litri da 265 CV e 400 Nm di coppia massima, per uno 0-100 da 6,2 secondi, una velocità massima di 232 km/h e consumi nell’ordine dei 10 litri per 100 km (Wltp), su combinato. Le altre due versioni, S e Gts, montano il V6, di 2.9 litri, biturbo, potenziato: sulla prima, cresce di 20 Cv, 380 in totale e di 40 Nm di coppia, 520 in totale, per uno 0-100 da 5 secondi; sulla più potente, di 60 Cv, 440 in totale e 30 Nm, 550 in totale, con uno 0-100, che scende a 4,3 secondi e 272 km/h di velocità massima (consumi nell’ordine degli 11,7 litri, sempre su combinato). Il cambio, ringraziando il cielo, è solo automatico, il rapidissimo Pdk a 7 rapporti e doppia frizione e la trazione è integrale (predilige sempre il posteriore, ma può anche arrivare a spostare il 50% della coppia). Aggiornato lo sterzo, più pronto e diretto e, soprattutto il telaio, quello della Gts è stato ribassato di 10 mm, le sospensioni anteriori sono state irrigidite del 10% e le posteriori del 15%, ma anche le altre versioni risultano molto più assettate, grazie anche alla nuova taratura del “Porsche Active Suspension Management” (PASM), optional sulla 2.0 litri e di serie sulla S e sulla GTS, che ha anche le sospensioni pneumatiche sportive. Sulla GTS, poi, è disponibile anche un “Porsche Torque Vectoring Plus”, che opera un bloccaggio trasversale variabile, sulla ruota posteriore esterna, abbinato a specifici pneumatici Pirelli P Zero Corsa. I cerchi vanno dai 19 ai 21 pollici. L’impianto frenante base ha già dischi maggiorati in ghisa grigia, con pinze verniciate in nero, ma c’è il “Porsche Surface Coated Brake” (PSCB/390 x 38 mm davanti, 356 x 28 mm dietro) di serie sulla Macan GTS ed opotional per S e Macan, caratterizzato da un rivestimento in carburo di tungsteno. Ulteriore optional, per tutte e 3 le versioni, l’impianto carboceramico. Abbiamo fatto una lunga tratta autostradale, diciamo sul filo del codice della strada, con una bella Gts da 440 Cv, messa in Sport Plus, con gli scarichi aperti (che goduria) ed il computer ci ha gratificato con un consumo di 11 litri per 100 km, davvero non male. Con la 2.0 litri, si scende a 9 litri per 100 km. Tra la Macan base e la Gts, c’è davvero un abisso, molto meno con la S, ma farsi un misto stretto con la più cattiva delle 3, messa in Sport Plus, è davvero intrigante. Sorprende l’agilità, la prontezza dello sterzo e la reattività, molto simile a quella di una 911. Dieci e lode per i comandi, tutti sorprendentemente intuitivi e di facile decriptazione. Ora l’atroce dilemma: quale acquistare. Per il sottoscritto, non ci sono dubbi: la GTS, costo 94.288 euro (67.850 per la Macan, 77.288 per la S)