UN PROTOTIPO ANTICIPA LA STRADA DEL MARCHIO DACIA
La Dacia, dal 2004 ad oggi, ha venduto più di 6,5 milioni di mezzi, in 44 paesi. Non male, per un marchio che, una volta, veniva considerato “Low cost”, ma le cose cambiano ed oggi, questo “Enfant prodige” di casa Renault è cresciuto e recita un mantra completamente diverso: “Best value for money”. Poco più di un anno fa, il gruppo Renault ha approvato il piano Renaulution, che ridefiniva il cammino dei vari brand e delle aree d‘interesse ed oggi parliamo del futuro di Dacia e lo facciamo attraverso un audace prototipo, presentato a Parigi. Si chiama “Manifesto” ed è una vera e propria fucina di idee, molte fortemente avanguardistiche, come in tutti i prototipi, ma molte soluzioni sono quelle che andranno a colonizzare i prossimi prodotti del marchio. Il concetto, tradotto in termini accessibili, è semplice: “Dacia manterrà quell’ottimo rapporto prezzo-qualità, che la contraddistingue, ma non di certo a scapito della qualità, o della tecnologia applicata, lo farà puntando all’essenziale”. Bando, dunque, ad accessori superflui e costosi, per produzione e clienti. Certo, il concetto di “Essenzialità” invade un campo molto, molto ampio, ma arriviamo al dunque. Manifesto è un divertentissimo prototipo di fuoristrada ad impatto ambientale “0”, un due posti lungo poco più di 3 metri che ha una carrozzeria ridotta all’osso (mancano sportelli, parabrezza, cofani e finestrini) e che evidenzia tutti i punti forti dell’anima Dacia. Certo, ci sono soluzioni un po’ troppo futuribili, come i pneumatici realizzati su un’architettura rigida, che sostiene il battistrada, privi di qualsiasi struttura atta al contenimento dell’aria, quindi impossibili da forare. Ci sono anche le coperture dei sedili, che diventano sacchi a pelo e la batteria è estraibile e può alimentare altri dispositivi. Abbiamo anche visto da vicino il nuovo Bigger, Suv di segmento “C”, che dovrebbe fare il suo debutto al prossimo salone di Parigi. Ora torniamo al primo punto importante: i pannelli plastici sono fatti di “Starkle”, un composto totalmente riciclato e riciclabile, che mantiene intatta la stessa resa qualitativa della plastica, diciamo, nativa. Il riciclo della plastica, per il pianeta, svolge un ruolo di primaria importanza, basti pensare che: una tonnellata di plastica riciclata fa risparmiare 830 kg di petrolio, il che evita di buttare in atmosfera una tonnellata di CO2. In Dacia, che già utilizza plastiche riciclate al 12%, hanno intenzione di passare presto al 20%. Il prodotto Starkle, già usato su alcuni modelli per gli interni, verrà a breve utilizzato anche per componenti esterni. Manifesto evidenzia, poi, uno dei punti forti del marchio: la capacità outdoor di tutti i prodotti. Qui non parliamo di fuoristrada estremi, ma di mezzi che, anche se privi di trazione integrale, sono capaci comunque di affrontare percorsi mediamente impegnativi, grazie ad una indiscussa robustezza e ad una buona luce libera da terra. Presenti due interessanti allestimenti “Outdoor” specifici per la Jogger: una tenda esterna, che si monta attaccata al portellone ed una sorta di scatola, che si trasforma in un letto per due persone, consentendo di dormire in auto. Parlando d’infotainment ed informatica, ne vedremo delle belle: grazie ad un’app, i clienti potranno visualizzare, in concessionario, anche mezzi non presenti, con un sistema di realtà virtuale aumentata. Noi lo abbiamo provato: punti il telefonino verso il basso e proietti a terra il modello interessato, poi gli giri intorno e, sempre tramite schermo smartphone, lo vedi come se ce lo avessi davanti a grandezza naturale. C’è anche un’app che, sempre tramite smartphone, capisce se sei stanco (usa vari parametri e la telecamera frontale) e ti consiglia una sosta.