MOTORI DI TUTTI I TIPI: TERMICI, IBRIDI ED ANCHE UN’ELETTRICA, PER POTENZE CHE VANNO DAI 136 AI 326 CV
Ne avevamo già anticipato i fondamentali, qualche mese fa ed ora è arrivato il momento di mettersi seduti al volante. Parliamo della Bmw X1, un’auto che è andata benone e che, nel mondo, ha venduto più di 2.7 milioni di unità, di cui 124.000 in Italia, che si attesta al terzo posto, tra i mercati più importanti. La X1 è considerata, dalla casa, una vera e propria “entry-level”, scelta da un’utenza che mediamente va dai 37 ai 63 anni. Questa terza generazione di X1 cresce, sotto tutti i punti di vista: 53 mm in più per la lunghezza, che arriva a 4 metri e mezzo, 44 mm in più in altezza (1,642 m in totale) e 24 mm in più in larghezza (1,845 in totale); cresce lo spazio interno ed anche il bagagliaio, di 50 litri (va dai 540 ai 1.600 litri); cresce per gamma motori e cresce per tecnologia (praticamente ha gli stessi sistemi di una Serie 7). A livello estetico, l’auto assume una connotazione decisamente più Suv. Si notano subito le linee più squadrate e più muscolose, con una griglia frontale (si chiude per migliorare il Cx) maggiorata, nuovi fari ad “L” rovesciata, anteriori e posteriori, dove spunta anche un piccolo spoiler e spariscono i terminali di scarico, dentro una struttura del tipo “Estrattore”. Iniziamo subito con il punto forte dell’auto: la gamma motori, tutti abbinati, viva Dio, ad un bell’automatico Steptronic a sette rapporti e doppia frizione. La trazione, su tutte le versioni, è di base anteriore e diventa integrale sulle xDrive. Nonostante la Bmw abbia previsto, entro il 2030, una produzione declinata, almeno al 50% in elettrico puro (entro il 2023 ci saranno in gamma, compresi i brand Mini e Rolls, 15 elettriche), questa nuova X1 spazia dal diesel alla scintilla, passando per ibridi a 48 Volt e plug-in. Iniziamo dai diesel, che anche se in forte ridimensionamento, rappresentano ancora l’unica soluzione accettabile, per chi macina tanti km e sotto al cofano ne troviamo 3, tutti 4 cilindri di 2.0 litri: la 18d eroga 150 Cv, con 360 Nm di coppia e dovrebbe consumare intorno ai 5 litri per 100 km, su base trazione anteriore; la xDrive20d (integrale), di Cv ne eroga 163, con 400 Nm di coppia, più o meno stessi consumi, se non qualcosina in meno ed il merito va alla configurazione Mild-hybrid a 48V, con unità elettrica integrata nel cambio (stesso schema dei benzina); il top di gamma diesel è la xDrive23d, integrale, anche questa Mild-hybrid, da 211 Cv e 400 Nm di coppia. Passiamo ai benzina: l’entry level, la 18i è un’anteriore, con motore di 1.5 cmc 3 cilindri, da 136 Cv e 250 Nm di coppia; si passa subito alle Mild-hybrid a 48V, con la 20i, sempre 3 cilindri, da 170 Cv e 280 Nm di coppia; un 4 cilindri di 2.0 litri per la xDrive23i, integrale, da 218 Cv e 360 Nm di coppia. Eccoci arrivati al discorso plug-in, auto interessanti, in quanto in grado di offrire una consistente autonomia in elettrico, ma sempre vincolate alla necessità di una struttura di ricarica, due modelli, con termica a benzina 3 cilindri montata davanti ed elettrico dietro: la xDrive25e ha 245 Cv complessivi, con 477 Nm di coppia ed offre un’autonomia in elettrico di 92 km; la xDrive30e, attualmente il top di gamma X1, di Cv ne ha 326, ma l’autonomia scende un pochino a 88 km. Due righe sull’elettrica. L’auto monta due unità, una per asse, per una potenza combinata di 230 kW/313 Cv, una coppia massima di 494 Nm, un signor 0-100 da 5,7 secondi ed autonomie prossime ai 438 km. Caricando con una struttura a corrente continua, da almeno 135 kW (il massimo per quest’auto), in 10 minuti si fanno 120 km. Per il nostro test, abbiamo scelto il modello, a nostro avviso, più rappresentativo della gamma: la benzina xDrive23i. Gli interni sono ben fatti, con il nuovo schermo curvo di casa, composto da due unità digitali attaccate, da 10 e 10.2 pollici, il tutto coadiuvato da un grosso haed-up che, come anche il display centrale, proietta informazioni in realtà aumentata. Siamo a bordo di una benzina da 218 Cv, un modello stile Suv, a trazione integrale. Ci spostiamo in modalità base, confort se vogliamo, ma poi mettiamo subito in sport e cambia proprio tutto. In molti casi, la differenza tra le varie modalità di guida è appena percettibile, in questo caso è l’opposto. La selezione, poi, modifica anche l’ambiente interno, con tinte, visualizzazioni grafiche ed altro. L’auto è alta, non certo nata per il misto stretto e, anche se di base si guida come un’anteriore, è sempre una Bmw e ti fa divertire. Per quanto riguarda l’elettronica, meno male che in Bmw hanno una figura professionale che spiega i sistemi, perché c’è da mettersi a studiare di brutto: tra le cose più divertenti, la possibilità d’integrale la chiave sullo smartphone ed inviarla anche ad altri, con tutte le limitazioni del caso; c’è anche una app, che ci aiuta in retromarcia, con il rimorchio. I prezzi: l’elettrica parte da 57.200 euro, i diesel da 41.700, i benzina da 39.700 e le plug-in da 49.900.