IL 2021 CRESCE RISPETTO AL 2020, MA CALA RISPETTO AL 2019
Lo studio Aci “Localizzazione degli incidenti stradali 2021” ha tracciato un panorama, sull’incidentalità nazionale, in crescita rispetto al 2020, ma in calo rispetto al 2019, ma andiamo per ordine. D’altronde era scontato: con l’aumento della mobilità, aumentano di nuovo anche gli incidenti. Lo studio ha preso in considerazione 53.000 chilometri di strade nazionali ed ha analizzato 31.407 incidenti, per 1.078 decessi e 47.740 feriti. Vediamo subito le tipologie di strade più pericolose: 73 incidenti su 100 avvengono nei centri abitati, 5 in autostrada e 22 su strade extraurbane, per un +40% su autostrade, +30,3% su strade extraurbane principali, +20% su strade urbane. I decessi crescono del 26,2% su autostrade, del 18,8% su strade extraurbane principali, e del 6,1 su strade urbane. Le cose migliorano, se si prendono in considerazione i dati del 2019: incidenti -15,9% su autostrade, -10,1% su strade extraurbane principali, -19,5% nell’abitato; morti -20,6% su autostrade, -10,5% su strade extraurbane principali, -18,7% nei centri abitati e cala comunque, il numero delle auto coinvolte in incidenti autostradali, che passa dal 73,8% del 2019, al 71,5% del 2021. Le ore più pericolose sono quelle che vanno dalle 18 alle 20 ed i mesi più a rischio sono: giugno, luglio ed agosto, soprattutto i fine settimana, il venerdì risulta il giorno più brutto. Vediamo ora le strade più rischiose, iniziando da quelle che sono andate meglio, sempre in riferimento al 2019: la A 51 Tangenziale est di Milano, il GRA di Roma, la A 8 in provincia di Varese e la SS 036 del Lago di Como e dello Spluga in provincia di Monza Brianza. Maglia nera, invece, per: Penetrazione urbana A24, Tangenziale Nord di Milano e Diramazione Capodichino, per le 4 ruote; SS 01 Aurelia, Grande Raccordo Anulare e SS 016 Adriatica, per le due ruote; Aurelia, Casilina e Tirrena Inferiore, per i pedoni.