Non solo elettrificazione ma anche guida autonoma nel futuro della mobilità. Per sapere cosa ci aspetta, ecco una interessante intervista a David Moss, Senior Vice President, Region Research & Development, Nissan AMIEO che ci aggiorna sull’impegno di Nissan in tal senso.
1. Perché Nissan è impegnata nello sviluppo di tecnologie di guida autonoma?
Nissan mira a ridurre a zero gli incidenti gravi e le vittime della strada. Per raggiungere tale obiettivo, l’efficacia delle tecnologie di guida autonoma e la loro ampia diffusione giocano un ruolo fondamentale. Per Nissan, quindi, è essenziale accrescere le proprie competenze su queste tecnologie attraverso progetti di ricerca.
Sviluppiamo sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS) fin dagli anni Novanta e li installiamo su tutte le nostre vetture. Siamo stati pionieri nel lancio di tecnologie quali il Lane Keep Assist (2001) – che contribuisce a mantenere la vettura all’interno della propria corsia di marcia – e l’Around View Monitor (2007) – che fornisce una vista dall’alto a 360° della vettura, molto utile in fase di parcheggio e di manovra e nei piccoli spazi.
Per spingerci ancora oltre dobbiamo conoscere fino in fondo il potenziale della guida completamente autonoma.
2. Quali sono, secondo Lei, i principali vantaggi dei veicoli a guida autonoma?
Primo indiscutibile vantaggio: la sicurezza. Le tecnologie di guida autonoma, così come i sistemi di assistenza alla guida e le funzionalità di sicurezza avanzate, sono in grado di leggere l’ambiente circostante e, in caso di potenziale pericolo, reagire in modo molto più rapido ed efficace di quanto farebbe il guidatore più esperto. Sono sistemi in grado di ridurre o eliminare l’errore umano, responsabile di oltre il 90% degli incidenti gravi.
Inoltre, le tecnologie di guida autonoma sono pensate per massimizzare l’efficienza di guida, sia in termini di flusso di traffico che di consumi. Questo, insieme allo sviluppo e alla diffusione di propulsori elettrificati, permetterà di ridurre le emissioni di CO2.
Infine, quando saranno disponibili vetture a guida completamente autonoma, saremo in grado di offrire soluzioni di mobilità a chi oggi non può guidare, ad esempio a causa dell’età o di disabilità.
3. Quali sono le principali sfide all’introduzione dei veicoli a guida completamente autonoma?
Prima di tutto, il fatto che i veicoli a guida completamene autonoma devono poter operare in ogni contesto di guida, che cambia da Paese a Paese e spesso da città a città: diversi tipi di tracciato, diverse segnaletiche verticali e orizzontali, diversi codici della strada, diversi concetti di viabilità.
Inoltre, devono poter gestire situazioni molto complesse come i centri cittadini, caratterizzati da traffico congestionato, presenza di altri veicoli, ciclisti, pedoni.
Dobbiamo anche considerare che nei prossimi decenni i veicoli a guida autonoma condivideranno le strade con quelli tradizionali guidati da persone in carne ed ossa.
Più in generale, direi che per l’affermazione della guida autonoma è necessario un approccio olistico, che coinvolga case automobilistiche, legislatori, urbanisti e sociologi, che analizzino l’infrastruttura, il sistema di trasporti pubblici, la domanda, i contesti geografici e pianifichino tempi e modalità di introduzione di questa tecnologia.
4. Come sono cambiati i sistemi di guida autonoma negli ultimi 10 anni?
Ogni progetto porta con sé delle sfide e ci permette di ampliare le nostre conoscenze. I nostri team hanno lavorato duramente per migliorare l’esperienza dei conducenti e aiutarli a sentirsi sempre più sicuri.
Nel 2020, Nissan ha guidato il progetto HumanDrive, per capire come le nuove tecnologie possono rendere i sistemi di veicoli autonomi simili a quelli umani e facilitarne accettazione e diffusione. Nello stesso anno si è concluso il Grand Drive – un viaggio di 230 miglia nel Regno Unito in modalità di guida completamente autonoma – è stato un risultato importante e ha dimostrato la capacità della tecnologia di affrontare contesti stradali complessi, come rotonde e strade di campagna prive di segnaletica. Un’operazione che ha richiesto alti livelli di precisione per rilevare la posizione del veicolo sulla strada.
Più recentemente, abbiamo completato ServCity, il progetto consortile supportato da Nissan e sostenuto dal governo britannico finalizzato allo sviluppo della guida autonoma avanzata in contesti urbani complessi.
Progetti come questi sono fondamentali per progredire nei nostri studi e dimostrare la fattibilità e i vantaggi di queste tecnologie ai governi e all’opinione pubblica.
5. Cosa è stato fatto durante il progetto di ricerca ServCity?
ServCity è un progetto di ricerca durato 3 anni e oltre 1.600 chilometri di test su strada, durante i quali Nissan ha lavorato insieme ai partner del consorzio per integrare le tecnologie di guida autonoma e le infrastrutture cittadine.
Il Connected and Autonomous Vehicle (CAV) di ServCity è una Nissan LEAF 100% elettrica, che riceve dati e informazioni dallo Smart Mobility Living Lab (SMLL) di Greenwich. Grazie a una fitta rete di sensori presenti lungo le strade e un avanzato sistema di elaborazione dati, l’SMLL permette alla vettura di sapere cosa le succede attorno e regolarsi di conseguenza. Ad esempio, l’infrastruttura è in grado di rilevare un problema alla viabilità o un ostacolo al di fuori del campo visivo del veicolo (dietro una curva o in lontananza) e segnalarlo alla vettura in modo che questa scelga un tragitto alternativo o eviti l’ostacolo.
ServCity, come tutti i precedenti progetti di sviluppo di Connected and Autonomous Vehicle finanziati dal Governo britannico, è uno strumento fondamentale per dimostrare la sicurezza e i vantaggi offerti dai veicoli a guida autonoma.
6. Quale ruolo gioca Nissan in progetti di guida autonoma come ServCity?
Le reti di ricerca e sviluppo regionali e globali di Nissan sono tutte al lavoro su progetti di ricerca e su programmi di guida autonoma avanzata insieme ad altri partner del consorzio. Oltre ai progetti condotti nel Regno Unito, i team Nissan nella Silicon Valley e a Yokohama hanno contribuito allo sviluppo di nuove tecnologie e del modo in cui possono essere integrate nei nostri veicoli.
Per il progetto ServCity, un team dedicato di ingegneri con sede presso il Centro Tecnico Nissan di Cranfield, nel Regno Unito, ha integrato su una LEAF sensori avanzati, sistemi di Intelligenza Artificiale e software di guida autonoma, trasformando la vettura in un Robotaxi completamente autonomo.
7. Perché è importante il coinvolgimento di Nissan in progetti come ServCity?
È importante che Nissan partecipi a questi programmi perché facilitano e accelerano l’arrivo sul mercato di soluzioni di guida autonoma. Democratizzare la tecnologia rendendola accessibile al maggior numero di persone è un obiettivo fondamentale della visione a lungo termine Nissan Ambition 2030.
8. Quale sarà per Nissan il futuro della guida autonoma?
Crediamo che le tecnologie di guida autonoma possano migliorare la sicurezza dei veicoli, ridurre gli incidenti e contribuire a rendere la mobilità più sostenibile. Abbiamo 25 anni di esperienza nelle tecnologie di assistenza alla guida e li stiamo mettendo a frutto.
Entro il 2026, più di 2,5 milioni di veicoli Nissan saranno equipaggiati con il sistema di assistenza alla guida ProPILOT. ProPILOT Assist nella Regione AMIEO e ProPILOT Assist 2.0 negli Stati Uniti e in Giappone sono tra i più avanzati sistemi di guida autonoma disponibili e costituiscono una parte delle numerose tecnologie attualmente messe a disposizione dei nostri clienti per facilitare la loro esperienza di guida.
Entro il 2030, puntiamo ad applicare la nostra tecnologia Ground Truth Perception alla maggior parte dei nostri nuovi modelli. Questo sistema utilizza una combinazione di telecamere, radar e LIDAR di nuova generazione per legger l’ambiente circostante e agire automaticamente sui sistemi di guida della vettura per evitare situazioni di pericolo.
Stiamo facendo importanti passi avanti verso un veicolo completamente autonomo.