SOLO ELETTRICA: 170 CV CON 420 KM DI AUTONOMIA E 220 CV CON 620 KM
La Scenic nasceva nel 1996, come la “Safety Concept Embodied in a New Innovative Car” ed all’epoca, per fattezze e contenuti, era innovativa sul serio, come anche questa nuova versione totalmente elettrica, che nasce sulla stessa piattaforma della Megane. Ne avevamo già parlato lo scorso anno, ma oggi, questa Scenic l’abbiamo provata in strada, in Spagna e ci siamo fatti un’idea ben precisa su potenzialità e capacità. Prima di metterci al volante, però, è bene ripassare qualche dato importante: lunghezza 4,47 metri, passo di 2,78 metri (+ 10 cm rispetto a Mégane E-Tech Electric), bagagliaio da 545 litri a sedili posteriori su, per arrivare a 1.670 abbattendo tutto; batteria da 60 kWh, abbinata ad un motore da 170 Cv, per 280 Nm di coppia massima, con un’autonomia di 420 km, secondo protocollo Wltp e da 87 kWh, accoppiata ad un motore da 220 Cv, con 300 Nm di coppia massima e fino a 620 km di autonomia. Ricordiamo anche che le batterie sono al “Nichel, Manganese, Cobalto”, da 12 moduli (facilmente sostituibili e riparabili), realizzate con LG. Inoltre, si tratta di pacchi climatizzati e dotati di sistemi di sicurezza, che in caso d’incidente, azzerano il voltaggio e consentono un rapido intervento dei vigili del fuoco. La 60 kWh ricarica in continua fino a 130 kWh e quella da 87 kWh fino a 150 kWh (il caricatore in alternata da 22 kW è optional). La versione al top, in 30 minuti ricarica autonomia per circa due ore, il che si traduce in: almeno altri 200 km. L’auto è realizzata con un massiccio utilizzo di materiali riciclati (acciai, alluminio e plastiche) ed è quasi totalmente riciclabile (al 90%). Ora siamo pronti per guidare. Saliamo in auto e, dobbiamo proprio dirlo, gli interni sono davvero eleganti e ben fatti, con due enormi schermi (per strumentazione ed infotainment) da circa 12 pollici l’uno. C’è anche un nuovo bracciolo posteriore definito “Ingenius”, che si tira su scomparendo tra i sedili, ma quando è abbassato offre fino a 3,6 litri di vani ed in più ha dei fermi, per reggere un tablet di dimensioni generose. I posti posteriori, poi, sono davvero comodi. Il sistema multimediale è affidato ad un OpenR Link, con Google integrato ed aggiornato ad Android Automotive 12 e, come ormai sempre più frequente, c’è l’assistente vocale, in questo caso “Hey Google” e lui ti risponde e ti resetta la navigazione, la musica ed anche la luminosità del tetto. Già, perché la Scenic monta lo stesso, enorme, tettone della Rafale, oscurabile a comando, su due sezioni. Entriamo e veniamo accolti dal brano “Crystal Garden”, tratto dall’album Oxymore, del noto musicista Jean-Michel Jarre, la stessa musica utilizzata per “Sonorizzare” l’auto in città, fino a circa 50 km/h. Abbiamo la versione più potente, da 220 Cv e si sentono tutti, partiamo in confort, proviamo l’eco, ma poi mettiamo in sport (tra confort e sport non c’è tutta questa differenza). Davvero notevole la capacità di ricarica in decelerazione e frenata. Dopo un centinaio di km percorsi, con la batteria ancora all’80%, giochiamo un po’ con i classici paddles, che offrono 4 settaggi di ricarica (con il più incisivo, i freni non si toccano mai, basta levare il piede dall’acceleratore e l’auto si ferma) e facciamo subito un bel 10% di ricarica. In conclusione: molto piacevole da guidare, motore molto buono, buona anche la stabilità, ma bisogna sempre tener presente che si sta guidando un’anteriore corposa, che non va trattata come una piccoletta tutto pepe. Azzeccata, a nostro avviso, la scelta del “Safety Coach”, un vero assistente virtuale, ovviamente “Intelligente”, che oltre ad agire, dispensa consigli di guida, udibili da tutti gli occupanti. Inutile elencare i 30 Adas presenti (ce n’è anche uno che ti aiuta ad evitare un eventuale secondo impatto). Gli allestimenti sono 4: evolution, techno, esprite Alpine ed iconic ed i prezzi vanno dai 40.050 ai 50.450 euro.