Opel 1.9 CDTI: nostalgia Diesel

Con alle spalle una solida reputazione nel settore dei motori a gasolio, venti anni fa, nella primavera del 2004, Opel presentava un inedito 1.900 turbodiesel common-rail di nuova generazione inizialmente riservato a Vectra e Opel Signum. 

La principale novità del nuovo motore 1.9 CDTI ECOTEC era rappresentata da una nuova tecnologia multi-getto che consentiva di effettuare una serie di iniezioni di combustibile molto ravvicinate con importanti benefici in fatto di potenza, coppia motrice, consumi, emissioni e fluidità di funzionamento. Altrettanto importante ai fini del contenimento delle emissioni allo scarico era un nuovo filtro del particolato (DPF) che con questo propulsore faceva la sua prima apparizione sul mercato.

All’epoca questo propulsore poneva Opel in una posizione privilegiata nel settore dei motori a gasolio. Con 4 valvole per cilindro, turbocompressore a geometria variabile, intercooler, una potenza di 150 CV (110 kW) a 4.000 giri/minuto – all’epoca la più alta tra i motori di circa 2,0 litri ed una coppia massima di 32,1 kgm (315 Nm) tra i 2.000 ed i 2.750 giri/minuto il nuovo motore Opel garantiva prestazioni su strada di alto livello.

Moderne tecnologie per ottime prestazioni

Non a caso il nuovo motore Opel 1.9 CDTI ECOTEC presentava le inconfondibili caratteristiche dei propulsori ad alte prestazioni. Non solo distribuzione bialbero con 4 valvole per cilindro, ma anche punterie a rulli e regolazione idraulica della distribuzione senza manutenzione. L’elevata potenza e coppia motrice non erano dovute solo alla presenza del turbocompressore e dell’intercooler. All’efficiente riempimento dei cilindri contribuiva anche la turbina a geometria variabile, aumentando sensibilmente la coppia ai bassi regimi e riducendo il consumo di gasolio.

L’acceleratore elettronico (E-Gas) svolgeva anch’esso un ruolo fondamentale ai fini della reattività di questo turbodiesel, in quanto trasformava la pressione sul pedale in dati utili al sistema d’iniezione. Il combustibile arrivava ai cilindri attraverso un sistema common-rail che lavora ad una pressione massima di 1.600 bar. Le iniezioni variabili multiple che precedevano ogni ciclo utile riducevano la rumorosità del propulsore, le emissioni allo scarico ed i consumi, contribuendo al tempo stesso ad una grande fluidità di funzionamento complessiva.

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